Dolomite Old Landies Club


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Appunti di Viaggio di Umberto Fiori

Iniziative Sociali > Tunisia 2007

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OLD LANDIES RAID
(alzare il volume !)

Storia semiseria di un viaggio


04/11/2007

Ore 18.00
La carovana delle “ Oldlandies “ sbarca a Tunisi,breve sosta nel piazzale antistante al porto per montare i CB e subito un inconveniente;la radio dell’Ing. non funziona,un rapido controllo scopre la causa che è imputabile all’inversione dei poli di alimentazione,la colpa viene attribuita dall’ Ing. ad un suo amico Alberto che a suo dire il giorno prima della partenza quando veniva controllato che fosse tutto a posto per scherzare aveva inavvertitamente collegato erroneamente il CB tacendo poi del misfatto,morale la Land Rover dell’ Ing. resterà senza comunicazioni con il resto del convoglio per tutto il viaggio e questo sarà causa di numerosi disguidi che verranno descritti in seguito.
Accendiamo i motori e partiamo tra gli sbuffi di fumo (qui nessuno fa caso, è normale visto il parco auto circolante ),ci attende il trasferimento all’ hotel di Kairouan;siamo in Africa!

La strada è buona e scorrevole e si arriva a destinazione senza problemi alle 21.00 in tempo per la cena,poi tutti a dormire,domani ci aspetta una lunga giornata.A Douz ci fermiamo per visitare il caratteristico souk,Sergio va a comperare il pane che ci servirà per i campi,si fanno i pieni di carburante riempiendo anche la taniche; da qui per tre giorni non avremo piu’ possibilità di fare rifornimento,

05/11/2007

Ore 06.30
Sveglia,qualcuno lo è già da quando il Muezzin ha esortato alla preghiera i fedeli alle 5.15 cantando le sue litanie,colazione e partenza verso Douz,la “porta del Sahara”,350 Km. di asfalto da fare tutti in un fiato.l’avventura sta per cominciare.
Lasciamo l’asfalto e imbocchiamo una pista che a tratti è invasa dalla sabbia che ci circonda,stiamo entrando nel deserto del Sahara!
Mentre il sole accende il cielo di rosso tramontando montiamo il nostro campo sulle prime dune di sabbia che dovremo affrontare domani.


Lo Staff organizzativo

Massimo coadiuvato da Mariangela prepara una pasta squisita che tutti mangiano in religioso silenzio,l’emozione si fa sentire,domani si punta a Timbaine e si metteranno alla prova mezzi e equipaggi per tre giorni.

06/11/2007
Ore 06.00
Sveglia,ma sono già tutti svegli e pronti a partire,solo Riccardo sarebbe rimasto ancora un’ po’ a dormire,comunque dopo 2 minuti è già operativo!
E’ ancora buio che si fa colazione,si smonta il tendone che funge da mensa e si parte non prima di aver sgonfiato le gomme .
Le prime dunette vengono superate con facilità,poi pero’ arrivano le prime “insabbiate”,si riprovano i passaggi non superati,si spinge,si usano le pale si tira con un’ altra Land Rover (nessuno si immagina quante volte faremo queste operazioni da oggi ai giorni a venire),alla fine pero’ si giunge sulla cresta dell’ultimo cordone di dune :
sotto di noi si estende la pianura e in mezzo, laggiu’, Timbaine.


Timbaine è una montagna ben nota a chi attraversa il deserto Tunisino,è circondata da dune di sabbia e salendoci sopra,cosa che noi abbiamo fatto,si gode di un panorama del deserto a 360°;ci si sente un granello di sabbia rispetto a cio’ che ci circonda.
Si sollevano delle perplessità: come facciamo ad attraversare quel mare di sabbia con le nostre vecchie Land Rover ?


Il paragone calza a pennello;sembra infatti un mare increspato color giallo-ocra quello che vediamo in tutte le direzioni!
Si rimette in moto,le dune non sono semplici da superare e se da distante non sembravano molto alte man mano che ci si avvicina appaiono insormontabili,il tempo passa,fa caldo e si è costretti a continui cambi di direzione per superare gli ostacoli,le “piantate “ poi non si contano,alle 11.30 dopo circa due ore che siamo partiti da Timbaine Massimo,rosso in volto,mi chiede quanta strada abbiamo fatto,non so se dirgli la verità……….una rapida occhiata agli strumenti di navigazione (anche se in realtà bastava girarsi per vedere quello che avevamo alle spalle) e gli confermo:
3.2 Km.! Silenzio….con lo sguardo attonito mi chiede :ce la facciamo?
Scoppio a ridere,ma dietro di noi in effetti Timbaine è sempre li’ che incombe,vicinissima.
Decido di cambiare percorso,arriveremo a El Mida per altre vie piu’ lunghe ma probabilmente piu’ fattibili dal nostro convoglio.
Questo si dimostrerà poi un ottima scelta che ci porterà dei giorni indimenticabili.
Ore 13.15 sosta per rifocillarsi e riprendere fiato,abbiamo superato il cordone di dune,ora Timbaine è relativamente distante anche se in lontananza si vede ancora!
Le dune si susseguono,è un divertimento e c’è molta soddisfazione nel vedere le “vecchiette” navigare sulla sabbia,il morale è alto ,nel primo pomeriggio sbuchiamo nella pianura di Dekanis; uno spettacolo! La attraversiamo e dalla parte opposta che ci sbarra la strada troviamo delle dune particolarmente difficili da superare,decido di non proseguire e montare il campo,sono le 17.30,siamo stanchi e fra neanche un ora sarà buio,meglio non rischiare,poi il posto è stupendo,in alto sulle dune.

Mentre Massimo dirige il montaggio del tendone e si prepara ai fornelli io e Sergio
andiamo in esplorazione per trovare il passaggio migliore e fattibile per domattina.
Rientriamo a buio inoltrato dopo aver sperimentato un paio di vie inaccessibili e una probabilmente buona,rifaccio il punto della situazione consultando le mappe:
domani si passerà di li’.
Sono tutti un’ po’ preoccupati;intorno a noi solo sabbia e tanta strada da percorrere,
da domani le preoccupazioni spariranno e al loro posto ci sarà la felicità per aver attraversato dei posti stupendi .
Per ora ci godiamo un cielo stellato che raramente si ha la fortuna di vedere.














07/11/2007

Ore 06.00
Sveglia,colazione e smontaggio del campo,si parte.
Oggi il cielo è un po’ coperto di nuvole ,c’è una luce strana che fa risaltare le dune donando dei colori molto particolari al paesaggio.



Dopo un oretta che scavalchiamo piccoli cordoni di dune ecco che si prospetta uno alto,ci si ferma.
La “88” di Massimo va in avanscoperta per trovare un passaggio che sembra non esserci,si sale a piedi sulla cresta e dall’ alto avendo una migliore visuale si individua un probabile percorso molto piu’ a Est.


L’ Ing. intanto forte della propria attrezzatura :cartina della Tunisia stile “Club-Med”,dove sono riportati Tunisi e un paio delle maggiori altre città,a Nord la dicitura “Mar Mediterraneo” su campo ovviamente blu e da metà cartina in giu’ verso Sud è tutta gialla (color sabbia) con un dromedario nel mezzo con scritto in esteso “Sahara” e una bussola comperata (lui ci tiene a renderlo noto) in saldo a 1.50 €,tenta di rilevare le coordinate,alla domanda :dove siamo adesso?
Lui risponde sicuro di se “qui’ sotto le zampe del dromedario”(quello disegnato sulla mappa)!
La rotta corretta viene comunque fatta con gli appositi strumenti e ripartiamo.


Dovremo superare diverse difficoltà tra cui risalire il crinale di un monte con l’ausilio del verricello di Luca,discendere alte dune con pendenze prossime ai 45° in una giornata in cui le emozioni si susseguono intense tra paesaggi stupendi e unici per arrivare alla fine al pozzo di “El Mida “da dove si possono ammirare dromedari e capre che si abbeverano con l’acqua che i pastori nomadi pescano dal pozzo con rudimentali secchi fatti con vecchi pneumatici e corde.
Dopo la sosta che ci ha regalato i sorrisi dei bambini a cui abbiamo donato penne,ciabatte e qualche biscotto si riparte attraversando la pianura (17 Km.) circondata da alte dune che dovremo fra poco superare .
Al tramonto approntiamo il nostro campo,dispiace a tutti che sia l’ultimo di questo viaggio,infatti domani sera saremo in hotel a Kairouan……..

Dopo la solita impeccabile cena preparata dai nostri cuochi la serata trascorre in allegria ricordando i momenti passati,spunta una chitarra,qualche bottiglia di vino gelosamente custodita fin ora ed è festa.



08/11/2007

Ormai ci lasciamo alle spalle le dune,ne supereremo ancora oggi ma non ci impegnano piu’ di tanto, sono niente al confronto di quelle superate i giorni scorsi.Jonathan,che ha dato prova di saperci fare con il volante,a parte qualche errore dovuto all’ inesperienza ,le va a cercare

zigzagando. La pista scorre veloce con qualche dunetta in direzione dell’ oasi di Ksar Ghilane ,dopo una breve sosta di routine,l’ Ing. che ormai ha puntato diritto all’obiettivo “oasi”parte a tutto gas pensando di essere rimasto indietro e incurante di noi che a 50 metri ci sbracciamo e urliamo cercando di richiamarne l’attenzione,ci sfreccia via e si mette all’inseguimento di chi in realtà è li fermo che lo guarda!!
L’ Ing. quando ha un obiettivo da raggiungere lo deve fare costi quel che costi (lo abbiamo appreso anche nei giorni scorsi) e dato che come spiegato in precedenza è privo di radio per comunicare con noi,accelera sempre piu’ convinto di essere stato abbandonato,Massimo si mette all’inseguimento ma fatica a raggiungerlo
“speriamo si pianti su quelle dunette laggiu’” è il pensiero di tutti,macchè,invece prosegue,poi improvvisamente si ferma e quando si accorge che siamo tutti dietro di lui esordisce dicendo: “e voi che ci fate qui’?”
Proseguiamo ridendo,la pista ci conduce al famoso fortino romano a Nord di Ksar Ghilane e poi all’oasi stessa,qui ci si concede il bagno di rito nella “piscina “di acqua calda.
Ksar Ghilane è il punto di arrivo e di partenza di numerosi viaggiatori del deserto Tunisino,ormai meta anche di turisti “traghettati” a bordo delle Toyota delle agenzie turistiche;dopo essere stati tre giorni nel deserto in completa solitudine è strano vedere altra gente e si ha voglia di andare via da quel posto “così affollato”.
Adesso ci attende la strada della pipe line ormai asfaltata fino a qui’,a beneficio appunto dei tour operator,che va velocemente verso Nord,ormai il deserto è un dolce ricordo,si ha un po’ di nostalgia,le dune,i paesaggi, le notti sotto un cielo incredibilmente stellato……….
Prima di arrivare a Kairouan facciamo una tappa per visitare l’anfiteatro Romano (è il terzo al mondo per importanza) di El Jem.

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09/11/2007


Partiamo alle 9.30, dopo una doccia e una dormita in un letto vero siamo come nuovi.
La nave ci attende al porto per le 16.00,abbiamo tempo per una visita a Sidi Bou Said con le caratteristiche case bianche con le imposte azzurre dove come è consuetudine bere uno squisito the ai pinoli.
Imbarco,tanti ricordi un po’ di nostalgia la soddisfazione di aver portato a termine un viaggio ambizioso con le proprie Land Rover……la voglia di ritornare…….che sia “mal d’Africa”?.................







Volevo ringraziare le persone che hanno contribuito a rendere unico e meraviglioso questo viaggio (in ordine casuale ) :
Roberto,Riccardo,Loredana,Giuseppe (l’Ing.),Maurizia,Charles,Jonathan,Flavia,Luca, Mariangela,Massimo e Sergio .



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